Sitemap

World’s Best Female-Figure Painters: BRUNI, LIANG, SHUAI, RESKE, PAUNOVIĆ, RICHLIN, LEIMKUELLER, CHIHOTA, CHASOV & YOFFE / WORLD ART AWARDS

8 min readJun 22, 2025

--

Artists from 58 countries competed in the 2025 WORLD ART AWARDS where 20 of the most revered galleries in the world were sent online images to score in drawing, painting, sculpture, digital and photography. The 300+ winning works, 1st to 6th Place (and ties) in all 50 categories, will be revealed in this column one category at a time, and also an upcoming movie.

The WINNERS in CATEGORY 11. EROTIC — FEMALE represent ITALY, CHINA, GERMANY, SERBIA, USA, AUSTRIA, ZIMBABWE, RUSSIA & ISRAEL.

BIO of 1st Place winner AURELIO BRUNI:

Sono nato il 15 ottobre 1955, per puro caso a Blera, nel viterbese, un paese sconosciuto ai più quanto a me. Vivo in Umbria. Ho vaghi e gradevoli ricordi dei primi nove anni di vita quando ero convinto che tutto il mondo, circoscritto in pochi chilometri quadrati di aperta ed isolata campagna, fosse da me agevolmente controllato. Pochi compagni di gioco, ma molta fantasia nell’inventare le giornate che mi si aprivano d’innanzi generose, offrendomi un contatto in simbiosi con una Natura splendida e mutevole col trascorrere delle stagioni. I miei luoghi di frequentazione erano viottoli mal definiti, scoscesi dirupi, fenditure del terreno dove immaginavo vivesse qualche spirito invisibile, e maestose querce sopra cui si poteva con lo sguardo dominare tutto quel mondo.

Dopo i nove anni, le cose cambiarono. Repentinamente. La morte di mio padre costrinse la famiglia a prendere drastiche ma necessarie decisioni; fu così che mi trovai in un collegio maschile per orfani, a Spoleto. Doloroso fu l’adattamento al nuovo ambiente fatto di severe regole e monotoni orari da rispettare. Il silenzio imposto in quegli stanzoni tristi, non era il silenzio armonioso della campagna; le giornate non mi appartenevano più e la splendida Natura era “chiusa” fuori.

Lo studio non alleviava né la solitudine né il disagio con i quali convivevo, ma un certo conforto lo trovavo nel disegnare soggetti vari: tronchi contorti, boscaglie impenetrabili, figure zoomorfe… che mi ridavano per un po’ la libertà di spaziare all’aperto e oltrepassare quelle pareti. Cominciavo a capire la natura taumaturgica dell’Arte e vedere nell’Artista una figura di mediatore che trascende la realtà e la proietta in una dimensione ideale. Mi riconobbero questa certa abilità insegnanti e compagni quindi, per naturale cammino, dopo la Licenza Media approdai all’Istituto d’Arte, sezione Scenografia.

Ma negli anni della contestazione la scuola, troppo impegnata nella politica, non offriva molto o non colsi a fondo le opportunità che mi dava. Tuttavia, le numerose assemblee, le dimostrazioni di piazza, gli scioperi (ai quali non era obbligatorio partecipare) mi permettevano di isolarmi (ricordo la sagrestia freddissima della Cappella del collegio) per dipingere a olio. Senza insegnanti. Ed in quelle tele economiche, prendevano forma enormi coleotteri ed insetti mostruosi suggeritemi non so da chi, forse dalla mia stessa inquietudine. Rafforzavo in me la convinzione che l’Artista, per intercessione della Natura fosse interprete del “Bello” e in virtù della sua immaginazione, egli potesse rendere “Fantastico” un mondo tangibile e codificato. Queste sensazioni, istintive nella mia mente dì post adolescente, mi crearono non poche reticenze nell’accettazione della pittura astratta (accesso obbligatorio verso l’arte contemporanea); capivo che questa, entrando nella parte irrazionale dell’esperienza umana, il “Bello” lo superava, il “Fantastico” lo oltrepassava, costruendosi leggi proprie e rifiutando l’oggettività comunicativa. Lo capivo, ma non lo accettavo; e ne ebbi ulteriore conferma quando, dopo la maturità, frequentai per conto mio i Musei e consultai molti libri d’arte. Con la convinzione che nella vita avrei dipinto, cominciai ad affinare la tecnica e ad impadronirmi dei mezzi. Magritte catturò la mia attenzione: quella capacità di rendere visibile l’invisibile, quel sorprendere, destabilizzare lo spettatore in una sorta di messinscena di oggetti comuni in contesti assurdi mi trovava in linea di pensiero e condivisi con quella pittura qualche anno di lavoro (ne è rimasta traccia tuttora). Poi, con un salto indietro nel tempo, approdai nel mondo dei fiamminghi! Bosch mi accolse nel suo “Giardino delle delizie”, conducendomi nei labirinti del suo inconscio fantasmagorico in cui mi trovavo a mio agio e non mi sorprendeva scorgere dietro fiori paradisiaci ventri squamosi e viscidi corpi di lucertola. Con Brueghel mi ritrovai fanciullo: nei campi, nei boschi, negli acciottolati e negli orizzonti infiniti riconobbi gli odori e i sapori della Natura che possedevo, bambino, e dalla quale ero posseduto. Tutta la pittura fiamminga tra Quattrocento e Cinquecento mi inebriò; su quella tecnica prodigiosa sapiente e trasparente mi sono forgiato e quella polifonia di colori incredibili, quegli angoli in ombra, nicchie e scale che si perdono nel buio, costituirono per me un vero laboratorio.

Affinatomi, ma ancora lontano dall’essere raffinato, conobbi Caravaggio. Donde viene quella luce folgorante che invade corpi, oggetti e panneggi, cavati dal buio più profondo? Quegli anonimi volti, attoniti e trasecolati, la cui pelle trasuda stupore terrore meraviglia, testimoni di avvenimenti più grandi di loro…Spegni quella luce e tutto si immiserisce e si decompone. Quando vidi dal vero la “Conversione di Paolo”, mi commossi fino alle lacrime.

Poi Rembrandt. Con lui, la luce più che provenire dall’esterno, sembra impastata coi colori stessi e i suoi personaggi godono, come gli astri, di luce propria. Turner mi ha regalato ulteriori gioie; per cogliere la suggestione delle sue atmosfere l’occhio deve essere bene allenato. Qui la luce, con avvolgente liquidità, avviluppa i corpi filtrando in ogni fibra, senza scampo. Friedrich mi ha fatto comprendere l’essenzialità, nella pittura; spesso, solo con me stesso ho vagato in quella “Abbazia nel querceto”, rattrappito nella fredda nebbia invernale. I suoi paesaggi sono spazi infiniti; destano un lieve senso di malinconia e di turbamento e sebbene siano eseguiti con un altissimo grado di perfezione tecnica, più dell’occhio, colpiscono l’animo.

Questi maestri e molti altri mi hanno formato, e adesso mi ritrovo ad essere un pittore realista con sconfinamenti iperrealisti, surrealisti e simbolisti, in un mondo artistico e contemporaneo che è tutto questo e la sua negazione. Nella consapevolezza che ogni pittore sia figlio del suo tempo, e per questo mai fuori tendenza se convinto di ció che fa, ritengo comunque che abbia l’obbligo morale di migliorarsi ulteriormente, per se stesso e per gli altri.

WINNER WEBSITES AND CONTACTS:

CATEGORY 11. EROTIC — FEMALE

1st Place AURELIO BRUNI ITALY info@aureliobruni.com “Salome” 120x100cm Oil on canvas.

2nd Place — Tie XU LIANG CHINA klausliangxu@126.com “A Sultry Afternoon” 53x53cm Pastel on paper.

2nd Place — Tie HAN SHUAI CHINA https://www.clatia.com/artist/index/225-1 “Take Off The Makeup” 90x60cm Acrylic.

3rd Place — Tie HAN SHUAI CHINA https://www.clatia.com/artist/index/225-1 “I Am In The Wilderness” 120x80cm Acrylic.

3rd Place — Tie SUSANNE RESKE GERMANY https://www.atelier-kunst-fluss.de/ “No Limits / Series: Bathing Women” 90x90cm Acrylic, graphite, tissue on canvas.

4th Place — Tie DRAGOLJUB PAUNOVIĆ SERBIA https://stragglerart.com/eng/ “Goddess And The Seekers” Various sizes Digital art.

4th Place — Tie LANCE RICHLIN USA rportraits@sbcglobal.net ‘Reclining Nude” 24x40” Oil.

5th Place — Tie TATIANA LEIMKUELLER AUSTRIA https://mysculptureanddrawings.tilda.ws/portfolio “Homage To Albrecht Duerer” Variable size Digital painting.

5th Place — Tie FREDDY CHIHOTA ZIMBABWE freddychihota@gmail.com “Her Radiant Smile” 45x60cm Oil on canvas.

6th Place — Tie YOURI CHASOV RUSSIA chasoffart@gmail.com “Act-1” 35.7x36.2cm Charcoal on paper.

6th Place — Tie DAVID YOFFE ISRAEL https://www.instagram.com/davidyoffe1/ “The Three Graces” 60x80cm Oil on canvas.

Art collectors can see hundreds of winning images and contact info to all 50 CATEGORIES of winning artworks:

In 2025, WORLD ART AWARDS had submissions from these 58 countries: Afghanistan, Angola, Argentina, Australia, Austria, Bangladesh, Bosnia/Herzegovina, Bulgaria, Canada, China, Czech Republic, Denmark, Egypt, Ethiopia, France, Germany, Greece, Haiti, Hungary, India, Indonesia, Iran, Ireland, Israel, Italy, Jamaica, Japan, Kenya, Latvia, Lithuania, Malaysia, Mexico, Moldova, Netherlands, New Zealand, Nigeria, Norway, Pakistan, Philippines, Poland, Portugal, Republic of Korea, Russia, Serbia, Slovakia, South Africa, Spain, Sweden, Switzerland, Thailand, Trinidad and Tobago, Turkey, Uganda, Ukraine, United Kingdom, Zimbabwe.

The World Art Awards 20 Best Galleries & Museums for 2025 who were asked to score art: (in alphabetical order by country):

20 BEST INTERNATIONAL GALLERIES

Best in Cyprus: Lumière Contemporary Art Gallery

Best in Denmark: Galleri Christoffer Egelund

Best in Hong Kong: Pekin Fine Arts

Best in Iceland: Phenomenon Art Studios & Gallery

Best in Indonesia: Baik Art

Best in Malaysia: The Gallery des Artistes / Gallery@Tropicana

Best in Morocco: Comptoir des Mines Galerie

Best in Myanmar: New Treasure Art Gallery

Best in The Netherlands: The Arden Art Gallery

Best in Nigeria: The Thought Pyramid Art Centre

Best in The Philippines: Gravity Art Space

Best in Slovenia: Visconti Fine Art

Best in Sweden: Wetterling Gallery

Best in Taiwan: 1839 Contemporary Gallery

Best in Ukraine: Art Ukraine Gallery

Best in USA: California: CODA

Best in USA: New Mexico + Texas: Thornwood Gallery

Best in USA: Colorado: Mirada Fine Art

Best in USA: Florida: MAC Art Galleries

Best in Zambia: Zeela Art Gallery & Homestay

--

--

Thom Bierdz
Thom Bierdz

Written by Thom Bierdz

One of Medium’s TOP ART CONTRIBUTORS, award-winning author, actor, film-maker, painter. 12 books: 6 on art. President of WAA & AAA & ACCA.

No responses yet